lunedì 11 giugno 2012

Il vino e la luna


Questa è una storia di tanti anni fa. Dei primi anni novanta, per la precisione, quando nessuno aveva il telefono cellulare. Sulle nostre scrivanie, al posto dei personal computer, c'erano gli schermi monocromatici dei terminali “stupidi” del VAX e il sifone serviva solo a montare la panna.

Dipartimento di Fisica, corridoio dei teorici.

Enrico saluta il suo dottorando Giorgio:
-Oggi vado a casa prima perché devo imbottigliare.
-Oggi? Non si può, c'è la luna sbagliata.
-Giorgio, tu che studi la fase di Berry e le teorie topologiche credi ancora a queste superstizioni da Medioevo??
-Io vivo in campagna...

Qualche settimana dopo Giorgio, dalla porta semichiusa dello studio, intravede Enrico trafficare con una biro intorno al calendario appeso al muro.
-Enrico cosa stai facendo?
-Mi segno le lune...
-Non avevi già imbottigliato?
-Mi sono saltati tutti i tappi e ho trovato la cantina allagata.

Enrico è ancora oggi un eccellente professore di fisica teorica.
Giorgio, dopo aver girato l'Europa con cospicue borse di studio, è un imprenditore di successo.
Io continuo a comprare il vino già imbottigliato.

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Meditazione della settimana:

«Quando lo schema dei teorici vuole imporsi alla natura, il risultato è sempre la rovina e la miseria» (P. Gaxotte)
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Per chi vuole approfondire, all'epoca trovai molto interessante questo libro:

Robert Frederick
L'influsso della Luna sulle coltivazioni
Edagricole, 1982


1 commento:

  1. :-)
    dopo 15 anni che non bazzichi più la fisica "vera", ti dimentichi quasi tutto. però questa fase di berry mi faceva venire in mente qualcosa. così sono andata a cercare, e ho scoperto che erano stati proprio la fase di berry e l'effetto aharonov e bohm a farmi passare il concorso di dottorato nel lontano 1994.

    questo librino mi sembra curioso, anche se il massimo delle mie coltivazioni sono qualche vasetto di aromatiche sul davanzale della cucina

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